DOROTEA di Montau
nata il 6 febbraio 1347, a Montau sulla Vistola in Prussia(oggi Polonia), da una famiglia di emigrati olandesi. Si sposò con un armaiolo di Gdansk (Danzica) ed ebbe 9 figli che però morirono tutti in giovane età, tranne una ragazza che si fece monaca benedettina. Fu molto maltrattata dal marito, ma con la sua grande pazienza riuscì a sopportarlo e quando rimase vedova nel 1390, decise di vivere il resto della vita come una reclusa ritirandosi in un convento a Marien-Werder, nella Prussia Orientale, dove si fece murare in una cella, restandovi fino alla morte, il 25 giugno 1394. Patrona di Prussia, Slesia e Polonia.
ELIGIO vescovo del 17° secolo.
EMILIANO di Nantes vescovo morto nel 726, circa.
ERALDO di Moriana vescovo di Moriana, nella Savoia, nel 12° secolo.
EUFROSIA martire nel 714 a Jaca, nel nord della Spagna sul confine con la Francia.
GIASONE di Tarso forse parente di Paolo, accolse l’apostolo in pericolo di vita, nella sua casa a Tessalonica. Secondo la tradizione greca, sarebbe stato vescovo di Tarso(v) e morto a Corfù, sull’isola omonima, in Grecia.
GUGLIELMO da Vercelli
nato nel 1085, è morto il 24 giugno 1142 nel monastero di San Salvatore di Goleto, Sant’Angelo dei Lombardi, Avellino. Rimasto orfano di entrambi i genitori, intraprese un lungo pellegrinaggio a Santiago de Compostela e poi in Terrasanta. Al ritorno si ritirò su di un monte nei pressi di Avellino, dove nel 1119, fondò il celebre santuario mariano di Montevergine, una congregazione benedettina e altri monasteri. Dopo la morte venne subito venerato come santo dalle molte comunità fondate da lui e alcuni vescovi ne autorizzarono il culto pubblico, che nel 1785 papa Pio VI estese a tutta la Chiesa. Attualmente le reliquie sono nella cripta sotto la basilica del monastero di Montevergine, quello nel quale venne custodita la Santa Sindone durante la seconda guerra mondiale.
GUICCIARDO o GUISCARDO, martire.
GUIDO Maramaldi santo morto nel 1391.
GUIDO d’Anderlecht
figlio di poveri contadini del Brabante belga, venne preso come sacrestano dal curato di Notre-Dame di Laeken, presso Bruxelles. Datosi poi ad attività commerciali, fece un fallimento dietro l’altro e allora s’impose 7 anni di penitenza, andando in pellegrinaggio a piedi a Roma e Gerusalemme. Nel ritorno si ammalò e giunto ad Anderlecht, sobborgo di Bruxelles, vi morì il 12 settembre 1012, dimenticato da tutti. La fama di alcuni miracoli avvenuti sulla sua tomba, dove fu costruito un santuario in suo onore, diede però luogo a un culto che si diffuse rapidamente. Nel Martirologio romano viene ricordato anche il 25 giugno.
MASSIMO di Torino
nato verso la fine del 4° secolo, morto nel 465. Eletto dopo il 408, in un periodo di invasioni barbariche, è il 1° vescovo di Torino del quale si conosca il nome. Nel 1962 è uscita un’edizione critica dei suoi scritti che ne raccoglie 111, dei quali 98 sono sicuramente autentici e costituiscono una preziosa fonte per la conoscenza della situazione religiosa della città nel suo tempo. Lo stile vigoroso ed elegante fece si che alcune delle sue omelie venissero attribuite erroneamente ad Ambrogio di Milano e ad Agostino d’Ippona. Viene invocato per ottenere la pioggia nei periodi di siccità.
ORIO di Roma martire nel 3° secolo.
PROSPERO
Prospero Tirone, nato verso il 390 a Bordeaux, in Aquitania(v). Uomo estremamente colto, teologo laico, si stabilì a Marsiglia vivendo come un monaco. Amico di Agostino d’Ippona, del quale fu il migliore interprete delle tesi sulla Grazia e sulla predestinazione, polemizzò con i semipelagiani e con Giovanni Cassiano, chiedendone inutilmente la condanna. Dopo il 435 e durante il pontificato di Leone I fu a Roma, entrando al servizio della cancelleria pontificia come collaboratore teologico. Ha lasciato vari trattati, molte poesie, il poemetto De ingratis, di ispirato all’opera del poeta romano Lucrezio Caro, un Chronicon, fonte storica a sfondo religioso dalla creazione fino al 455, ma il cui periodo più importante è quello degli ultimi 30 anni. È morto a Roma il 25 giugno 463.
SALOMONE di Bretagna
figlio di Hoel III, quando divenne re della Bretagna, antica regione francese, favorì l’istruzione religiosa nei suoi territori e fondò anche alcuni monasteri. È venerato come martire.