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I santi del giorno del 3 febbraio

3 Feb

ANSCARIO (OSCAR)
Nato a Corbie sulla Somme, nei pressi di Amiens, nell’801. Educato nel monastero benedettino di Corbie, nell’823 ottenne il titolo di maestro nell’abbazia di Corvey, in Sassonia. Predicò il Vangelo in Danimarca con scarso successo, mentre nell’829 in Svezia, il risultato fu certamente migliore e qui gettò le basi del cristianesimo, meritandosi il titolo di “Apostolo del Nord”. Nominato vescovo di Amburgo nell’831 e poi di Brema nell’847, Gregorio IV lo confermò legato per Danimarca e Svezia. È morto a Brema, in Germania il 3 febbraio 865.

BIAGIO di Sebaste
vescovo martire in Armenia, decapitato sotto l’imperatore Licinio Valerio nel 316 circa. Viene invocato contro i mali di gola, perchè, come narra la leggenda, mentre era in carcere, guarì miracolosamente un bambino che si era trafitto la gola con una spina. Altri dicono invece che avrebbe salvato dalla morte per soffocamento un prigioniero giovanissimo che aveva inghiottito una lisca di pesce. Secondo la tradizione il suo corpo venne deposto nella cattedrale di Sebaste, ma una parte fu trafugata da cristiani armeni e imbarcata alla volta di Roma, forse è per questo motivo che è molto venerato nel Lazio, tanto che nella sola Roma ben 54 edifici, tra oratori e chiese sono dedicati al suo nome.

CELERINO (RINO)  
diacono di Cartagine martire durante le persecuzioni del 3° secolo.

CLAUDINA Thevenet
nata a Lione il 30 marzo 1774. Durante la Rivoluzione francese, nel 1794, assistette inorridita all’esecuzione capitale dei suoi due fratelli. Riuscì a perdonare e con questo spirito si diede ad aiutare le vittime della rivoluzione, raccogliendo e curando alcune bambine abbandonate, per le quali, aiutata da don Coindre, nel 1818 fondò la Congregazione delle Religiose di Gesù-Maria, chiamate a essere loro madri. Morta a Lione il 3 febbraio 1837, la sua congregazione è diffusa oggi in molti paesi d’Europa, America e Asia.

IA santa martire in Persia

IGNAZIO martire in Africa.

LAURENTINO martire in Africa con Ignazio

LEONIO di Poitiers
martire nel 4° secolo a Poitiers nel dipartimento di Vienne, in Francia

LERINA e RINA
diminutivi di CELERINA martire, nonna del diacono africano Celerino.

OFELIA
martire danese, discepola del vescovo di Amburgo e Brema, Anscario (Oscar), vissuta nel 9° secolo.

OLIVIERA di Chaumont
vergine martire di Chaumont, città dell’Alta Marna, a sud-est di Parigi.

REMEDIO di Gap
vescovo di Gap nel dipartimento delle Alte Alpi, in Francia, dal 496.

ROSALIA Rendu
Giovanna, nata nel 1786 nel villaggio di Confort, dipartimento dell’Ain, in Francia. Fin da bambina sentì il desiderio di dedicarsi ai poveri e a 16 anni lasciò la casa paterna per andare a Parigi e diventare Figlia della Carità nella congregazione di Vincenzo de’Paoli, prendendo il nome di suor Rosalia. Nel sobborgo di San Marcello, uno dei più malfamati della città dove trovò l’abitazione, accoglieva tutti quelli che bussavano alla porta, e così il suo cuore si spalancò a coloro che avevano bisogno. Un giorno ricevette anche la visita di Napoleone III e dell’imperatrice Eugenia. Morta il 3 febbraio 1856, dopo tanti anni di sacrifici spesi in questo ambiente, secondo le cronache del tempo il suo funerale fu seguito da una folla innumerevole di tutti i ceti sociali. È stata beatificata il 9 novembre 2004, in Piazza San Pietro da Giovanni Paolo II, davanti a una folla di sacerdoti, religiosi e laici delle numerosissime congregazioni di San Vincenzo sparse in tutto il mondo.

RUGGERO di Todi
nato verso il 1180 a Todi, in Umbria, si fece francescano. Nel 1216 ricevette l’abito monastico da Francesco d’Assisi, il quale lo inviò come direttore spirituale al convento delle Clarisse di Rieti. Morì a Todi, il 5 gennaio 1237

STEFANO Bellesini
nato a Trento il 25 novembre 1774, da una famiglia patrizia, fu battezzato con il nome di Luigi nella parrocchia di Santa Maria. A 20 anni indossò l’abito religioso e prese il nome di Stefano, presso gli Eremitani di Sant’Agostino nel convento di San Marco. Compì il noviziato a Bologna e proseguì gli studi nelle case dell’ordine anche a Roma. Nel 1796 tornò nel convento della città natale, dove venne ordinato sacerdote il 5 novembre dell’anno dopo. Ottimo predicatore, dal 1806 si dedicò all’istruzione e assistenza della gioventù povera, fondando una scuola elementare gratuita, della quale divenne direttore. Quando il governo di occupazione austriaco soppresse definitivamente il convento di San Marco, nel settembre del 1817 tornò a Roma, dove continuò la sua attività pastorale nel convento di Sant’Agostino addetto alla formazione dei novizi. Nel 1826, infine, fu destinato  ad attività parrocchiali nel santuario della Madonna del Buon Consiglio, a Genazzano, nel Lazio dove è morto la sera del 2 febbraio 1840. È stato beatificato da Pio X, il 27 dicembre 1904.