ANTIOCO di Iglesias
martire sotto l’imperatore Adriano, a Sulci in Sardegna. Patrono della sua città.
BENILDO di Saugues
nato il 14 giugno 1805 a Thuret, in Francia. Si chiamava Pietro Romancon e prese il nome di Benildo quando entrò nella Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Insegnante molto valido, nel 1841, ha fondato una scuola a Saugues, nell’Alta Loira, dove è morto il 13 agosto 1862.
CENTOLLA di Burgos santa martire in Spagna, assieme a Elena.(v)
CONCORDIA martire, nutrice di sant’Ippolito, nel 3° secolo
ELENA di Burgos
martire del 4 ° secolo, nella Vecchia Castiglia, in Spagna.
GELTRUDE di Altenberg
beata di Altenberg, santuario nei pressi di Colonia.
GIOVANNI Berchmans
nato il 13 marzo 1599 a Diest nel Brabante, belga. Dopo aver compiuto gli studi nelle scuole della Compagnia di Gesù entrò nel noviziato di Malines, presso Bruxelles. Nel 1618 venne mandato a Roma a studiare filosofia, ma qui, colpito da un violento attacco di dissenteria, morì giovanissimo, il 18 agosto 1621, poco dopo essersi laureato. Assieme a Luigi Gonzaga e Stanislao Kostka, è stato proclamato patrono degli studenti e canonizzato nel 1888, da Leone XIII.
IPPOLITO antipapa
grande polemista vissuto tra il 170 e il 240. Personaggio enigmatico e misterioso, del quale non si sa nulla di storicamente preciso. Si è arrivati a sospettare che di Ippolito ce ne siano stati almeno due, per l’evidente differenza di contenuti e di stile della produzione letteraria che ci è giunta sotto questo nome. Comunque sia, pare che questo Ippolito fosse un uomo di grande cultura, sacerdote romano di origine orientale, perché scriveva in greco. Ottimo scrittore e oratore, tenuto in grande considerazione da san Girolamo di Stridone e dallo storico cristiano Eusebio di Cesarea, per la vastità di pensiero fu paragonato a Origene, davanti al quale nel 212 aveva pronunciato un’apprezzata omelia A motivo di conflitti disciplinari, si trovò contro la Chiesa ufficiale e nel 217 la sua fazione lo oppose quale antipapa (il 1° della storia), al legittimo pontefice Callisto I e poi anche ai successori, Urbano I e Ponziano. A questa contesa antipapale, pose termine l’azione condotta da Massimino I il Trace, che riuscì a definire una generale riconciliazione dottrinale. Lo storico Prudenzio parla del martirio di Ippolito presso le foci del Tevere verso il 240, ma una tradizione dice invece che nel 235 venne condannato ai lavori forzati (ad methalla), nelle miniere della Sardegna, dove, dopo essersi riconciliato con la Chiesa, subì il martirio legato e trascinato da cavalli in corsa. Considerato martire, il suo corpo fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero della Via Tiburtina, dove è venerato. Ha lasciato molti scritti, tra i quali, i Commenti al Libro di Daniele e al Cantico dei Cantici, un ponderoso trattato polemico in 10 libri, Confutazione di tutte le eresie e un’altra opera molto importante intitolata Tradizione Apostolica, ricca di informazioni di carattere disciplinare e liturgico.
LANDOLFO di Evreux vescovo di Evreux, martire nel 6° secolo.
MASSIMO di Crisopoli
nato a Costantinopoli nel 580 circa, teologo e mistico bizantino, detto “il confessore”. Segretario alla corte dell’imperatore Eraclio a Costantinopoli, nel 613 abbandonò cariche e onori e si fece monaco. Divenne superiore del convento di Crisopoli, in Bitinia, combatté le eresie del monofisismo e monotelismo e poi, verso il 641, predicò il vangelo di Cristo anche in Africa. Trovandosi a Roma nel 653, venne fatto arrestare dall’imperatore Costante II, condotto a Costantinopoli ed esiliato in Tracia(v). Richiamato a giudizio una decina di anni dopo, fu torturato, gli furono amputate lingua e mano destra e subì la condanna all’esilio perpetuo nel Caucaso. Morì martire per la sua fede nelle due nature di Cristo, la divina e l’umana, in seguito alle mutilazioni subite, il 13 agosto 662 nel castello di Schemmari, sul Mar Nero.
PONZIANO papa
martire sull’isoletta di Tavolara, di fronte a Olbia, il 28 settembre 235. Figlio di Calpurnio, successore di Urbano I il 21 luglio 230, tenne il pontificato in opposizione all’antipapa Ippolito. Esiliato da Massimino I, il Trace, insieme con il suo antagonista e condannato “ad methalla”, cioè ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna, morì in seguito ai maltrattamenti subiti, dopo essersi riconciliato con Ippolito ed aver abdicato. Nel 237 il corpo venne riportato a Roma, assieme a quello di Ippolito, sepolto nelle catacombe di Callisto, sull’Appia Antica e dal 4° secolo è venerato come martire. Nell’820, papa Pasquale I ordinò la traslazione delle reliquie nella chiesa di Santa Prassede sull’Esquilino.
RADEGONDA
nata nel 520, figlia di Bertario, re di Turingia. Arrivata alla corte del re Clotario I come “bottino di guerra”, nel 538 divenne sua moglie e regina dei Franchi, ma fu un matrimonio infelice, per l’indole e i tradimenti del marito, che le uccise anche uno dei fratelli. Lasciò allora la corte e si ritirò a vita contemplativa dopo aver ricevuto il velo di diaconessa da Medardo di Noyon. Fondò un ospedale e il monastero di Santa Maria di Poitiers che in seguito fu chiamato della Saint-Croix, al quale nel 570, diede la regola di S. Cesario d’Arles. Questo monastero divenne famoso, per la sua presenza, ma anche per quella di Venanzio Fortunato, che diresse i suoi progressi spirituali e ne scrisse la Vita. Sempre circondata da grande venerazione dei fedeli, ai suoi funerali, a Poitiers nel 587, intervenne anche Gregorio di Tours, che poi le dedicò una pagina della sua Historia Francorum. La chiesa che le è stata dedicata è uno dei monumenti più importanti della città.
VIGBERTO di Fritzlar
di origine anglosassone, venne ordinato sacerdote dal vescovo di Magonza Bonifacio, che lo mandò a dirigere il convento di Fritzlar, presso Kassel, in Germania.
VITALINA di Clermont
martire francese del Puy-de-Dome, presso Clermont Ferrand, nel 4° secolo.